Pensiero costituzionale


IL PENSIERO COSTITUZIONALE DELLA FILOSOFIA DELDIRITTO

Qual è il fondamento storico della teoria dello stato? Lo troviamo nelle concezioni filosofiche di Hobbes, Spinosa, Puffendorf, Grozio ed altri costituzionalisti che teorizzeranno lo stato. Il pensiero costituzionale della filosofia trova le sue radici nei filosofi che hanno teorizzato lo stato e la costituzione.

GROZIO

Egli afferma che le cose create sono espressione della volontà di Dio e dalle cose create deriva il diritto naturale. Tra le regole di natura esiste il diritto all’autoconservazione, ossia il diritto alla vita. Si ha il diritto di agire per le cose che si riferiscono a noi, relative al nostro benessere, per preservarsi dai mali fisici, ottenere le cose indispensabili per vivere ed utili all’autoconservazione.

 

HOBBES

Si colloca in un modo opposto a Grozio. Egli afferma che dai fenomeni naturali non deriva la dottrina spiegata dal suo collega, chi vive in simbiosi non lo fa per un fatto naturale, avviene per specifiche convenienze. La natura ci dimostra che nessuno è indicato ad evitare che gli esseri umani vogliano la stessa cosa, sarà la lotta a decidere chi deve vincere, l’attitudine umana non è attitudine alla societas bensì alla lotta (omo omini lupus). Si agisce per fini utilitaristici.

SPINOZA

Nel suo trattato teologico esponeva i principi fondamentali della comunità civile, in cui erano presenti il diritto civile, dell’autorità sovrana e quello naturale dei singoli. Il principio naturale di autoconservazione è soddisfatto anche violando una serie di regole legate all’incolumità degli altri: TUTTO E’ LECITO. Gli esseri umani sono privi della sana ragione, non hanno intelletto nella fase naturale.

PUFFENDORF

Egli descrive solo la situazione, non aggiunge nulla di nuovo. Lo stato naturale è quello che si viene a formare quando gli uomini escono dagli ambienti famigliari, hanno tendenza ad occuparsi della propria vita. Il rischio sorge nel momento in cui pensando a sé stessi ledono gli altrui diritti. Gli uomini comprendono i limiti delle loro azioni anche nello stato di natura, hanno la sana ragione, quindi non sono giustificati se si comportano in modo sbagliato.