Libertà testamentaria

La libertà testamentaria concessa al testatore di lasciare i beni a chi vuole nell’ordinamento italiano trova un limite invalicabile nel rispetto dei doveri di solidarietà verso i congiunti più stretti. In particolare, questi sono detti legittimari e sono il coniuge i figli e gli ascendenti. Se tale limite viene superato, entrano in gioco le norme della successione necessaria.

Per determinare in concreto la misura della legittima, che la legge indica in una quota astratta, vengono prescritte tre operazioni. In primo luogo, si stimano i beni ereditari. In secondo luogo, si deducono i debiti del defunto. Infine, si aggiungono fittiziamente le eventuali donazioni compiute in vita dal defunto a beneficio di altre persone. Questa operazione è necessaria perché altrimenti il defunto avrebbe la possibilità di eludere facilmente i diritti dei legittimari attraverso donazioni compiute in vita. Pertanto, la libertà testamentaria non significa che il de cuius abbia il potere assoluto di disporre dei suoi beni. Egli deve rispettare le quote riservate alle persone a lui legate in maniera diretta e a cui la legge riconosce un diritto soggettivo.

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