Il caso Korematsu


Korematsu è un caso spesso ignorato o poco conosciuto degli eventi successi nella seconda guerra mondiale.

Nel 1944, molti giapponesi si ribellano contro gli USA rivendicando una concezione della nazionalità legata molto all’origine del sangue.

Il Giappone è stato l’unico ad aver attaccato direttamente gli americani, e la ragione di fondo del massacro si trova in questo. Allora per evitare un inutile massacro decise di istituzionalizzare questi ghetti. Essi non potevano più andare via da quelle zone, ed erano quindi sotto controllo degli americani. dicendo che non voleva si attuasse ciò e fece quindi causa.

Caso Korematsu 120 mila statunitensi di origine giapponese Roosvelt quindi decise che si potevano considerare nemici in caso di attacco del Giappone Korematsu è stato l’unico a ribellarsi

Anche in questo caso la dottrina non ha una posizione unitaria, ed una decisione nega che ciò sia possibile, mentre altre decisioni affermano che in tempo di guerra queste misure sono legittime.

Black affermò che è necessario notare le restrizioni legali che impediscono a questi ghetti di allontanarsi, considerandole alquanto sospette. Bisogna ammettere però che non vi è nessuna negazione dei valori costituzionali. La guerra è già un problema in sé che dà o può dare conseguenze drastiche anche di questo tipo. Il potere di proteggere queste coste fu di primaria importanza data la situazione

bellica, c’è pericolo e quindi si deve usare qualcosa di forte per difendersi. Si adotta in tal modo questo procedimento anche se di origine razziale.

Queste azioni in tempo di guerra sono quindi ingiustificate? Per alcuni giudici no.

Il pericolo per le altre etnie non era cosi preoccupante come per i giapponesi.

Il Giappone, infatti, il quale ha una concezione della cittadinanza legata all’origine molto forte,  muove guerra alla Cina alleandosi con la Corea giapponese ed il Manciuria, uno stato fantoccio.