Parlamento inglese


In Inghilterra il procedimento costituzionale avviene prima.  Le basi si formano precocemente, non si ha una monarchia assoluta come in Francia. E’ una nazione avanti sui tempi. Già nel 1215 con la Magna Charta il re Giovanni Senza Terra fu costretto a concedere ai baroni alcuni diritti. Tale evento, pertanto,  pose limiti al suo prestigio ed alla sua potenza. In tal modo i baroni acquistarono alcune libertà concesse dal sovrano stesso. In realtà  altro non fu che una lista di privilegi per i baroni. Esso era il ceto più alto della società inglese e non certo una concessione fatta in favore dei sudditi. Tale atto, tuttavia, divenne comunque il primo esempio di limitazioni del potere regio. Questo permetterà ad alcuni teorici di elaborare un concreto filo conduttore contenente principi fondamentali che si collocano alla base di uno stato.

La patria del Parlamento

L’Inghilterra è la patria della nascita del Parlamento. Tale istituto  lentamente assumerà sempre più potere fino a lasciare al re il solo ruolo di promulgare le leggi. In tale contesto si colloca il rapporto stretto tra esecutivo e legislativo, venuto meno con la divisione dei poteri teorizzata dal francese Montesquieu, anticipando la rivoluzione del 1789. Nel regno Unito già da tempo il potere regio è sminuito ed il Parlamento assume  più potere rendendo la Monarchia inglese parlamentare. In tal senso la Corona diventa priva di un potere forte come lo era stato in passato. Questo in modo  radicalmente diverso dalle altre monarchie d’Europa.

Anche se in seguito vi saranno altri eventi che comprometteranno il ruolo del Parlamento stesso, l’Inghilterra rimane comunque la patria del parlamentarismo.