Francia e preludio di Rivoluzione
La Francia è stata la patria per eccellenza dello stato assoluto. Difatti nel regno di Luigi XIV, il re sole, fu un sovrano assoluto concentrando tutti i poteri nella sua persona. Fu anche il monarca che affermò la celebre frase, passata alla storia come la formula dell’assolutismo, “l’état c’est moi”.
Tuttavia, pur regalando splendore e successi notevoli alla sua patria, la forma di stato assolutistica, incarnata in un solo uomo, lacerò profondamente il popolo francese. Tale concezione emarginò la maggior parte dei sudditi che non riuscivano a vivere o vivevano nella miseria e nella povertà.
Troppi poteri e soffocamento del popolo
I poteri del sovrano erano troppi da poter durare in modo perpetuo. Il popolo non poteva continuare ad esser sottomesso in tal modo senza ribellarsi e pretendere un cambiamento.
Nel 1789 in Francia gradualmente si sviluppa un clima rivoluzionario con il quale si rivendica e si auspica limitare i poteri del sovrano assoluto. Era necessario cambiare il sistema dalla radice al fine di creare uno stato nuovo nel quale tutto il popolo partecipi attivamente alla vita politica, per essere rappresentato concretamente ai vertici dell’ordinamento giuridico e che non sia più lasciato in un angolo semplicemente ad osservare quanto accade.
Su queste basi si poggerà il movimento che è passato alla storia come Rivoluzione Francese.